Johann Kaspar Mertz nasce a Presburgo (l’odierna Bratislava), in Slovacchia e muore a Vienna nel 1856.
Tra il 1840 circa e il 1856 è a Vienna, città che ospita altre importanti figure del mondo chitarristico, come Anton Diabelli, Mauro Giuliani, Wenceslaus Matiegka e Simon Franz Molitor.
La fama di Mertz è dovuta soprattutto al suo virtuosismo esecutivo, che lo porta a suonare in Moravia, Polonia, Russia, Germania (Berlino e Dresda).
Nel 1846 sfiora la morte a causa di una overdose di stricnina, prescrittagli per il trattamento di una nevralgia, che gli costerà una convalescenza di un anno, assistito dalla moglie, la pianista Josephine Plantin, sposata nel 1842. Si può ipotizzare che l’ascolto, da parte di Johann Kaspar, del repertorio romantico suonato dalla moglie al pianoforte durante la convalescenza abbia influenzato sul suono e l’inusuale tecnica della mano destra adottata nella stesura dei Bardenklänge Op.13 (1847-1855).
La musica di Mertz, contrariamente a gran parte dei suoi contemporanei, segue i modelli pianistici di Chopin, Mendelssohn, Schubert e Schumann, piuttosto che quelli classici di Mozart e Haydn (come per Sor e Aguado) o quelli operistici di Rossini (come per Giuliani).
I Baderklänge sono probabilmente il contributo più importante di Mertz al repertorio per chitarra classica e consistono in una serie di brani di carattere ingannevolmente semplice in stile compositivo ispirato a quello di Schumann.
(Tratto da: Wikipedia.org)
Luciano Marziali interpreta la Tarantella Op. 13 Nr. 6 tratta dai Baderklänge su una chitarra costruita dal liutaio italiano Umberto Raccis.