Benvenuto Terzi (1892 – 1980) è stato un musicista, compositore e chitarrista italiano nato e vissuto a Bergamo.
Fu il settimo e ultimo figlio di Luigi e Semillante Busetti, il solo a nascere a Bergamo, nella casa della nonna materna, contrariamente ai suoi fratelli nati a Gromo in Val Seriana, dove la famiglia gestiva una farmacia. E proprio a Gromo trascorre i primi anni della sua vita.
In famiglia esisteva una propensione per lo studio della musica, tanto che a Gromo e in tutta l’alta valle si parlava di questa famiglia come una di “artisti e musicisti”, tutti i maschi infatti suonavano la chitarra, in particolare il fratello Arturo, contrariamente alle figlie femmine dedite al mandolino.
I genitori per Benvenuto previdero però una posizione più sicura di quella del musicista: infatti si diplomò Ragioniere all’Istituto “Vittorio Emanuele” di Bergamo nel 1912 e dal 1922 al 1957 esercitò la professione di ragioniere presso l’Ospedale Maggiore di Milano.
Chiamato alle armi, durante il primo conflitto mondiale, data la sua magrezza, vi partecipò da impiegato e fu proprio in questo periodo che tenne il suo primo concerto alla Reggia di Caserta, nel 1916 dove si trovava causa i continui spostamenti militari.
Il 29 dicembre 1926, all’unico concerto di Segovia a Bergamo, Terzi, promotore di detto concerto, conobbe Maria Quadri, che diventerà poi la compagna di tutta la sua vita.
Nel 1929 acquisterà una pregevole chitarra di Herman Hauser che suonerà per tutta la vita, e sarà uno dei soli tre italiani a possederla
L’incontro con il chitarrista spagnolo fu importante per il Terzi, tanto che lo incontrerà ogni volta che questi tornerà per i suoi concerti in Italia.
Il decennio tra il 1920 e il 1930, fu quello di maggior attività concertistiche, per il bergamasco, sia in Italia che all’estero, mentre il suo ultimo concerto lo tenne nel salone della Camera di Commercio di Bergamo il 31 marzo 1953.
La sua cura maggiore fu però dedicata all’insegnamento della chitarra classica. Aprì la cattedra di chitarra all’istituto Musicale Donizetti di Bergamo, la prima in Italia.
Importanti furono i contatti con i maggiori chitarristi europei del novecento, con una fitta corrispondenza, tra cui gli spagnoli Miguel Llobet, Emilio Pujole Segovia sempre in lingua francese, quella che era considerata la lingua ufficiale della cultura europea del primo novecento. Con il venezuelano Alirio Díaz, con Luigi Mozzani e con Pietro Gallinotti liutai e compositori, e con tantissimi suoi alunni. Questi carteggi, sono oggi documenti fondamentali per capire l’evoluzione artistica della chitarra nel ‘900 attraverso i suoi maggiori interpreti.
(Tratto da: Wikipedia.org)
Luciano Marziali interpreta l’ Elegia suonata su una chitarra costruita dal liutaio italiano Umberto Raccis.